martedì 26 giugno 2012

Produzione artigianale, tavolino con base in legno e piano in cristallo

tavolino in legno grezzo: base




                                                      tavolino in legno e cristallo


                                         tavolino legno e cristallo. foto dall'alto


tavolino finito alla mostra VETRARTE 2012

venerdì 15 giugno 2012

l'arte del falegname e del restauratore


Gianfranco Barili nasce e cresce a Parma. Non ancora ventenne comincia la sua attività artistico-creativa che ha come protagonista la sua passione per il mondo del legno e dei suoi processi di lavorazione.
Inizia come un hobby in concomitanza con il lavoro ufficiale presso l’officina della Vetreria Bormioli Rocco, e diventa la sua professione ufficiale a metà degli anni ’90.
Dall’infanzia si incuriosisce osservando i lavori in legno del nonno paterno, mentre la conoscenza di persone come “Ginè”, anziano segantino e falegname di Ugozzolo, alimenta quello stimolo (presente già in una predisposizione naturale) per la scoperta che il lavoro su una semplice tavola poteva produrre.
L’approccio con il tronco, con la tavola, con il tipo di legno diventavano associazioni che permettevano il libero formarsi di nuove e diverse realizzazioni.
Con le prime esperienze in laboratorio, nasce l’interesse per i procedimenti di lavorazione alla radice.
Costruisce quindi un laboratorio-segheria in cui sceglie e trasforma tronchi di diverse essenze, per farne  tavole e tavoloni e da qui le cataste per la stagionatura naturale.
In trent’anni il suo è stato soprattutto un approccio su materiale di tipo autoctono, proveniente in particolare dall’Appennino tosco-emiliano.
Il passo ulteriore alla lavorazione primaria è la costruzione sulla base di disegni di arredi, scale, travature, infissi e oggetti conformi all’”architettura spontanea” dei nostri luoghi, lontano dai moduli industriali e da modelli prefabbricati.
L’ulteriore passo dopo la lavorazione della materia prima è l’intervento di restauro su manufatti lignei e non solo.
Nel laboratorio ritornano a nuova vita mobili di varie epoche storiche, tra cui canterani, cassettoni, letti, armadi, cassapanche, divani, ecc.
Tra i materiali più utilizzati si annoverano il castagno, la quercia (rovere, farnia, cerro, leccio), il noce (juglans regia, juglans nigra), il ciliegio, il pero, il pruno, il faggio e vari ad essenze resinose (abeti, pini, cedri, cirmolo, larice), mentre dalla zona pedemontana provengono legni particolari come il bosso e il corniolo (utilizzati per tarsie e lavori di precisione).
Il magazzino ospita inoltre tavolami ricavati da alberi secolari per la realizzazione di tavoli da arredo a pezzo unico.
Alla base di ogni creazione c’è la scelta di uno stile di vita, il ritornare al tempo del lavoro, della dignità del “fatto a mano”, dell’unicità dei manufatti e dell’autonomia del “fare” presupposto essenziale della libera espressione personale.