Gianfranco
Barili nasce e cresce a Parma. Non ancora ventenne comincia la sua attività
artistico-creativa che ha come protagonista la sua passione per il mondo del
legno e dei suoi processi di lavorazione.
Inizia
come un hobby in concomitanza con il lavoro ufficiale presso l’officina della
Vetreria Bormioli Rocco, e diventa la sua professione ufficiale a metà degli
anni ’90.
Dall’infanzia
si incuriosisce osservando i lavori in legno del nonno paterno, mentre la
conoscenza di persone come “Ginè”, anziano segantino e falegname di Ugozzolo,
alimenta quello stimolo (presente già in una predisposizione naturale) per la
scoperta che il lavoro su una semplice tavola poteva produrre.
L’approccio
con il tronco, con la tavola, con il tipo di legno diventavano associazioni che
permettevano il libero formarsi di nuove e diverse realizzazioni.
Con
le prime esperienze in laboratorio, nasce l’interesse per i procedimenti di
lavorazione alla radice.
Costruisce
quindi un laboratorio-segheria in cui sceglie e trasforma tronchi di diverse
essenze, per farne tavole e tavoloni e da
qui le cataste per la stagionatura naturale.
In
trent’anni il suo è stato soprattutto un approccio su materiale di tipo
autoctono, proveniente in particolare dall’Appennino tosco-emiliano.
Il
passo ulteriore alla lavorazione primaria è la costruzione sulla base di
disegni di arredi, scale, travature, infissi e oggetti conformi all’”architettura
spontanea” dei nostri luoghi, lontano dai moduli industriali e da modelli
prefabbricati.
L’ulteriore
passo dopo la lavorazione della materia prima è l’intervento di restauro su
manufatti lignei e non solo.
Nel
laboratorio ritornano a nuova vita mobili di varie epoche storiche, tra cui
canterani, cassettoni, letti, armadi, cassapanche, divani, ecc.
Tra
i materiali più utilizzati si annoverano il castagno, la quercia (rovere,
farnia, cerro, leccio), il noce (juglans regia, juglans nigra), il ciliegio, il
pero, il pruno, il faggio e vari ad essenze resinose (abeti, pini, cedri,
cirmolo, larice), mentre dalla zona pedemontana provengono legni particolari
come il bosso e il corniolo (utilizzati per tarsie e lavori di precisione).
Il
magazzino ospita inoltre tavolami ricavati da alberi secolari per la
realizzazione di tavoli da arredo a pezzo unico.
Alla
base di ogni creazione c’è la scelta di uno stile di vita, il ritornare al
tempo del lavoro, della dignità del “fatto a mano”, dell’unicità dei manufatti
e dell’autonomia del “fare” presupposto essenziale della libera espressione
personale.